Spesso dentro di noi si accavallano emozioni, desideri e talvolta quel senso di eneguatezza verso la società, verso gli altri o ancor peggio, verso se stessi.
Sto vivendo un periodo così, un periodo caratterizzato dalla consapevolezza che il tempo scorre via e non posso farci nulla.
Nello zaino dei miei progetti c'è confusione, dovrei togliere tutto e mettere ordine alle cose, ma non è facile.
Rivedo i miei progetti:
Il Marocco.... accantonato a causa di un ripensamento nato dalle notizie di rapimenti, dagli utili consigli di Lina, una mia cara amica ben informata sulle difficoltà di comprensione fra noi europei ed un popolo molto diverso, il popolo arabo.
Ero e sono tutt'ora convinto che siano gente come noi, ma a volte non bastano queste convinzioni per far capire la propria essenza, un malinteso potrebbe portare due esseri che non si capiscono appieno a risultati disastrosi e così, per ora, il Marocco che tanto ho sognato, il viaggio da solo, nel giallo ocra, fra pietre e persone sconosciute è abbandonato.
Nel 2011 avevo programmato l'Australia, da Sidney a Darwin... ma era una conseguenza, un ampliamento alla prima solitudine del deserto, il secondo viaggio che mi avrebbe portato esperienza per affrontare, come terzo ed ultimo viaggio l'impegno più grande: il deserto del Marzuq, in Libia... proprio in questi giorni la Libia ha chiuso le frontiere ai paesi dell'area Shengen: da Helsinki a Malta, dal Baltico al Mediterraneo, dal Portogallo ai confini della Russia.
E allora?
Allora faccio piccole cose che naturalmente per chi mi legge sono una per una grandi cose... ma non per me.
Io amo confrontarmi con progetti non impossibili ma per tanti... incredibili, magari attraverso tappe programmate e allora per il 2010 farò due volte l'Alta via Ligure, la Corsica e le Alpi Apuane con l'aggiunta di una maratona di nuoto, ma sono eventi che non mi porteranno a nulla.
Abbandonato il deserto allora penso di programmare questi tre viaggi:
e che il Cielo mi dia una mano!!!
3 commenti:
E' una grande prova di coraggio ritornare sui propri passi e rinunciare agli impegni presi con se stessi e nei confronti degli altri, ma se in gioco sono la incolumita' propria e di altre persone e' un gesto di coraggio, a volte per soddisfare il proprio ego si va incontro a situazioni pericolose....
Hai tutta la mia stima.
Gio
sì, il coraggio di andare avanti, anche se a volte bisogna tornare indietro
Si, mi ricordo quel momento, ma sono andato avanti, hoi rifattoi l'Alta Via dei Monti Liguri, il GR20 in Corsica, sono stato in Himalaya ed ho creato il Mons Gibel ( trekking dell'Etna). Oggi (3/4/2013), mi rendo conto che fermarsi e rinunciare non è mai per sempre
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