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La scelta di un cammino solitario


DONATORI DI MUSICA





La condivisione è il momento più bello della nostra vita se si riesce a trovare con chi farla, il che è spesso difficile e talvolta negativo. 
Allora forse è meglio star da soli di fronte all'emozione, allo stupore, alla meraviglia, al dolore, alla fatica, al dubbio... star da soli di fronte al problema e cercare di affrontarlo con la giusta determinazione, con più delle proprie capacità. 
Io ho imparato a controllare la sete, la fame, la stanchezza, il sonno, il caldo e il freddo e perfino il dolore... la solitudine non è sgradevole, restare soli volontariamente significa affidarsi ai propri sensi, al proprio istinto, alla propria capacità di saper gestire il problema.

Ecco, siamo al dunque... il problema, c'è sempre un problema a volte facile altre difficile e sconosciuto... ebbene non so ancora come risolverlo ma state certi, siatene sicuri, io lo affronterò con decisione e professionalità.

Io sono un grandissimo solitario. ho attraversato tanti di quei passi, ho salito tante di quelle montagne che un passo in più non mi spaventa.

La musica mi ha sempre accompagnato per darmi un ritmo, e con la musica intendo continuare il mio cammino... 

Arrivederci a tutti amici miei e alcuni... amori miei.

Manfredi Salemme

Concluso il Mons Gibel 2013 per ADMO





Siamo arrivati a Palermo il giorno 4. Il pomeriggio in giro per la città a cena nel Ristorante Club Rosanero (tutto buonissimo).
Il giorno 5 abbiamo fatto acquisti in un supermercato: minestre liofilizzate, frutta secca e altri prodotti necessari.
Alle 8,20 del giorno 6 luglio eravamo a Terrasini, finalmente, pronti a partire per questa edizione del Mons Gibel 2013.

Il Louge Restaurant "iClub"

A Cinisi è avvenuto l’incontro con un amico di ADMO Sicilia, una foto insieme e siamo partiti.
Manfredi Salemme, Hartmut Czepluch e Agostino Domenichelli

L'incontro con ADMO Sicilia a Cinisi

Saliamo la Montagna Longa e raggiungiamo Montelepre poi veniamo invitati a Sagana da un gruppo di allevatori, cacciatori che stavano pranzando all’ombra di un vecchio casale.

Insomma non potrei mai descrivere il chiasso, le grida, gli scherzi e l’ilarità del gruppo, noi siamo stati catturati da questa allegra compagnia… pensare che dopo il dolce ci siamo messi a “sucare” i babbaluci (piccole lumachine bianche). Vino bianco a volontà aromatizzato in una caraffa di pesche.

L’Azienda ospite è quella di Genovese, allevamento e carni di cinghiale.




Alla fine ci hanno accompagnati in una casa dove dopo la doccia ci siamo potuti riposare in comodi letti.

Il giorno 7, salutati i nostri ospiti, abbiamo ripreso il cammino, seguendo una vecchia traccia di un’antica ferrovia abbiamo superato Altofonte e siamo arrivati a Piana degli Albanesi dove ci siamo accampati nella zona attrezzata “OasiLago”.
Una famiglia gestisce questo spazio nella natura selvaggia, una bella famiglia che parla l’antico albanese, come del resto in tutto il paese, c'è qualcosa nell'aria che ti fa tornare indietro nel tempo, quando le nostre città erano abitate da nuclei familiari dove i vecchi ancora contavano qualcosa e potevano trasmettere ai giovani quei valori che nella nostra cultura lentamente vengono accantonati. 
Questo popolo discende dai rifugiati albanesi che dopo la scomparsa del loro eroe Scanderbeg, sempre vincitore contro gli innumerevoli tentativi turchi di occupare l’Albania, dovettero fuggire dalla loro terra e vennero accolti in Italia dove poterono ricominciare una nuova vita.

Queste sono parte delle “regole” del popolo albanese:

“La casa dell’albanese è di Dio e dell’ospite –
All’ospite si deve fare onore offrendogli il pane, il sale e il cuore – 
Per un ospite molto caro occorre il tabacco, il caffè con zucchero, l’acquavite, la carne.”

Grazie a tutti, un particolare grazie a Massimo.




8 luglio, salutiamo la famiglia albanese e ci dirigiamo verso l’imponente massiccio della Rocca Busambra, verso il bosco Ficuzza. Arriviamo a Godrano e ci fermiamo in un bar per l’ennesima birra, quindi andiamo a riposarci per la notte nel B&B Il Gorgo del Drago.

9 luglio, in parte su vecchio percorso dell’antica ferrovia ma sempre su asfalto giungiamo a Ciminna, dove finalmente trovo e riabbraccio Franco, un mio amico dal lontano 2008.
Siamo ospiti a casa sua, pranziamo sulla terrazza e nel pomeriggio ci dedichiamo al piede di Hartmut, devastato da una vescica. Si decide di mandarlo a Gangi dove giungeremo fra tre giorni in modo da farlo guarire completamente.

Manfredi e Franco

10 luglio, il mio compleanno… 66 anni! Una giornata calda e noiosa un percorso anonimo ci fa giungere a Montemaggiore Belsito dove alloggiamo in un B&B, io e Agostino ci troviamo bene, in sintonia sia nel bere che nel mangiare.

11 luglio, asfalto sempre, ma la meta che speravo di raggiungere, che desideravo ardentemente è finalmente alla portata degli occhi… Il Vecchio Frantoio!
Ci arriviamo nel pomeriggio, si trova a Scillato,  in un contesto veramente unico, circondato da olivi secolari.




Agostino e Corrado

Qui ritrovo Gloria e Corrado, amici miei dal 2008, durante la mia “discesa” da nord a sud.
Ritrovo i figli un poco più grandi… sono passati cinque anni, ma ancora il ragazzino si ricorda di me!
Passo una bellissima serata in famiglia e il mattino successivo riprendiamo il cammino ben indirizzati verso l’alto, verso le Madonie, oltre 1500 metri di dislivello.

12 luglio, a forza di salire siamo finalmente giunti a Piano Battaglia, abbiamo pranzato al Rifuglio Merlino quindi siamo scesi a Petralia ed infine arriviamo a Gangi.


Hartmut, Totò, Angela, Agostino

13 luglio, sosta a Gangi dal mio carissimo amico Totò Lovecchio, la colonna sonora del mio Sentiero Italia dalla Liguria alla Sicilia, nel 2008.

Qui da Totò all'Agriturismo Capuano si sta veramente bene. C'è la tranquillità della campagna, i panorami ed i colori adatti e in linea con la terra che li racchiude.
Totò fa il cuoco, l'agricoltore, il cantautore... è l'anima vibrante di una Sicilia folk, troppo stretta per lui ma ha ali per volare: la sua musica, le sue canzoni... passiamo un pomeriggio ed una serata indimenticabili.
Abbiamo deciso che Hartmut deve ancora fare del riposo, ci raggiungerà a Randazzo, il piede non è ancora guarito del tutto, qui a Ganci farà il pieno di birra e deliziosi piatti cucinati da Totò.

14 luglio si sale verso i Nebrodi, incontriamo un cartello del Sentiero Italia che ci dovrebbe portare alla Portella dell'Obolo, proprio sulla Dorsale... ma... forse ci siamo distratti, forse un cartello è stato tolto e così ci ritroviamo a Capizzi, in un bar, a fare colazione dopo una notte passata in tenda. Ci dicono dove dirigerci e lo facciamo subito, prima che il sole salga alto nel cielo.
Raggiungiamo la Dorsale all'ora di pranzo del 15 luglio, ci facciamo un risottino, parliamo con degli escursionisti e finalmente raggiungiamo Villa Miraglia, ricordo nel 2008 che era funzionante, piena di gente... ora è chiusa, abbandonata... montiamo la tenda e dormiamo benissimo.





16 luglio, camminare sulla Dorsale dei Nebrodi è come trovarsi nelle grandi faggete del nord con la differenza che qui abbondano i maiali selvatici, tantissimi che non si spaventano della nostra presenza, Abbiamo anche una gradita sorpresa... ma la ricordavo! Un chiosco bar nel mezzo al nulla, creato per gli allevatori, dove ci possiamo dissetare e riposare qualche minuto. Ci fermiamo per la notte in una casa della forestale dove ci accampiamo, io riesco anche ad entrare nell'edificio e a fare un buon caffè!!!
Ci troviamo a Casa Cartorari.



 Zu Nino e l'Etna
Gaetano, Maurizio, Agostino e Antonino

17 luglio, abbiamo le ali ai piedi l'Etna ormai l'abbiamo a destra, imponente e bellissima ma abbiamo fretta di giungere a Floresta dove ci potremo incontrare con il CAI di Randazzo e così è avvenuto, al Bar i due Pioppi dove ricordavo di aver mangiato un ottimo gelato nel 2008.


Con Gaetano, Antonino e Maurizio passiamo qualche ora a Floresta, giocando al calciobalilla e poi con Antonino che ci fa da guida senza gli zaini affidati a Gaetano e Maurizio che li porteranno a Randazzo, scendiamo nella bellissima area di Santa Maria del Bosco con Zu Nino amico dei tantissimi addetti della forestale.
Giungiamo a Randazzo dove veniamo accompagnati nella sede del CAI.

La sera grandissima cena con gli amici Gaetano Longhitano, Maurizio Cullurà, Antonino Crastì, Carmelo Sgroi, Enzo Mannino, Gabriele Galvagno, Lisa (Gabbatisa) Romano, Carmelo (El Bagiante), Giorgia Licita, Enzo Galvagno... Fantastica serata!!!!

Si sono aggiunti Hartmut ed Emanuele Nicastro (era presente anche l'anno scorso al Mons Gibel 2012)


 La sede del CAI di Randazzo
 Giorgia

Agostino, Emanuele e Hartmut

18 luglio, arriva anche Paola Riolfi, una maratoneta conosciuta ad Affi (VR), durante il Festival del Cammino. Dormiamo tutti alla sede del CAI.

19 luglio, si parte per l'ascesa verso l'Etna. Saliamo dalla Cisternazza, accompagnati dagli amici del CAI che ci lasciano appena termina il bosco. Seguiamo gli ometti di pietra e in breve raggiungiamo la Grotta del Gelo, c'è un abbraccio emozionante fra me e Agostino sotto lo sguardo stupito di Hartmut, Paola invece capisce la nostra emozione e si commuove.
Montiamo le tende e preleviamo la neve dalla grotta per fare la cena (solito risotto liofilizzato). Una notte fredda ci fa capire che la prossima notte sarà molto dura... siamo altre i 2000 metri.




Accampati alla Grotta del Gelo


20 luglio, una diagonale verso la strada sterrata che percorrono i pulmann dei turisti e saliamo di quota, superiamo l'osservatorio allettati da una bella birra da bere al chiosco della Torre del Filosofo, al mio GPS vedo i 3100 metri, poi scendiamo fino a 2900, alla Torre del Filosofo ma... il chiosco è scomparso, bruciato dall'ultima eruzione... ci accontentiamo allora di mettere le tende in un punto dove il vento è meno forte, senza cenare, alle 21 siamo già nel sacco a pelo, Emanuele si mette insieme a noi, siamo in tre in una tenda da due, ma si sta molto meglio, prendiamo calore dal corpo del vicino.

21 luglio si scende verso Piano Provenzana senza Agostino e Emanuele che ci lasciano per impegni precedenti. Restiamo in tre, Paola è la più forte, è anche strafelice di trovarsi su questa magica montagna e ci trascina nel suo entusiasmo verso valle. Ci fermiamo a bere in un bar e poi scendiamo fino a raggiungere il rifugio Ragabo. Hartmut decide per la camera, Manfredi e Paola restano in tenda.


22 luglio, arriva Gaetano Longhitano che trasferisce i tre rimasti nel bosco della Malabotta dove il cammino riprende sul crinale pieno di pale eoliche fino a Portella Mandrazzi dove i tre decidono di mettere la tenda in un bel prato di morbide felci.

23 luglio, discesa a Fondachelli Fantina con degustazione di cannoli straordinari alla nocciola! Salita infine sul crinale fino a poche decine di metri da Posto Leoni, non raggiunto a causa dell'eccessiva stanchezza di Hartmut, cena e... ottima dormita.

24 luglio, appena smontate le tende, fatte due o tre curve... i tre amici si sono trovati a Posto Leoni, una zona attrezzata del Corpo Forestale dove incontrano Angelo Mentire ed altri forestali.
Lavaggio di tutto, lavaggio dei corpi, comodità e acqua in abbondanza, pace e ospitalità, anche il caffè!



25 luglio l'obiettivo è Piano Margi, a trovare il vecchio amico Giovanni Ciulla, u pecuraru, amico mio dal famoso 2008, saliscendi infiniti e alla fine anche uno sbaglio... ma niente è per caso! Ci troviamo proprio di fronte al cancello della proprietà di Giovanni Ciulla!!!!
Ci abbracciamo, ci raccontiamo, ci ritroviamo finalmente! Giovanni è un mio amico, un amico VERO, meraviglioso avere amici come lui.
La sua modesta casa è a nostra disposizione, ci laviamo, pranziamo, conosciamo Gina la cavalla che lo segue ovunque insieme alla puledrina.
Passiamo la serata in pizzeria a Fiumedinisi, poco sotto di noi Nizza di Sicilia e il mare.






26 luglio, Giovanni ci accompagna fino al sentiero, sotto il monte Scuderi un'ultima foto e dopo un abbraccio si continua il nostro cammino verso Milazzo, verso gli amici che ci aspettano, verso il vero unico senso del nostro cammino: ADMO.



Siamo vicini a Dinnammare, bastava poco per arrivare al Vivaio Ziriò ma.... c'è sempre un imprevisto, un ricordo che ti fa credere di essere nel giusto e così... prendo per il Sentiero Girasi e dietro insistenza di Hartmut scendiamo in un torrente infinito, facciamo anche un bel bagno sotto una cascata e sfiniti arriviamo a Piano Gimello... Per fortuna c'è Tiziana Mendolia che ci riporta sulla retta via!!!
Vivaio Ziriò, camere, docce, cucina, frigorifero e i Boy Scouts.



Arrivano gli amici di ADMO: Anna Maria Bonanno, Chiara Stella Vetromile, Giorgio, Tiziana, i nostri amici Carmelo (Atti Pop), Angelo Allegra, Emanuele, Mimmo, Pippo, tanti altri... montiamo il gazebo, mangiamo insieme e facciamo anche una conferenza su ADMO ai ragazzi Boy Scouts che ci ascoltano emozionati.

Il giorno 27 lo passiamo a riposare.

28 luglio, arrivano in tanti e scendiamo a piedi fino a Scarcelli, Saponara, Rometta Marea, a casa di Tiziana dove la sua famiglia ci accoglie con amore.
La sera a Villa Agnese, vicino al castello di Milazzo una serata meravigliosa nel segno della comunicazione dei valori di ADMO, c'è il buffet, c'è la musica, si balla, si parla e si sta insieme come vecchi amici, si, siamo tutti vecchi amici ormai, siamo alla terza edizione del Mons Gibel, sotto un cielo che promette ancora sole, tanto sole e caldo, un caldo che non fa male perché ci scalda anche il cuore.




Lo stupendo scenario di Villa Agnese


A sera inoltrata Manfredi, Paola e Hartmut si sono magnificamente riposati nello stupendo Hotel Milazzo.



L’Hotel Milazzo è una nuova struttura 4 stelle sita all’ingresso di Milazzo in via Acqueviole e distante 1Km circa dal porto di Milazzo e dagli imbarchi per le Isole Eolie. L’area dello shopping, il centro commerciale ed il centro storico di Milazzo sono raggiungibili in pochi minuti. L’Hotel è ben equipaggiato, offre sevizio di Reception 24h, Bar, Ristorante ed è ben collegato al sistema viario utile a raggiungere tutte le località turistiche di maggiore interesse.