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BEPI.......... Il Croato




PEDILUVIO CON SIGARETTA IN " POLTRONA "






























Alla fine del " lavoro " un poco di RELAX

Lentamente muore....


Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente
muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna

Pablo Neruda

LE PAROLE


Le parole, pensieri non detti, sensazioni, crucci....
le parole escono, a volte, da sole, senza un senso logico
apparentemente.

Le parole siamo noi, siamo noi in quel preciso momento
e poco dopo non lo siamo più.

Io penso, io parlo, io resto in silenzio, io sogno, 
io sono felice, io sono triste, io sono io....
a volte non so più chi sono.
se recito, se sono sincero....

Io parlo, parlo, parlo e a volte smetto per sentire,
ma spesso non mi curo di quello che mi dicono.

Ma io sono questo,
fuoco e fiamme e poi.......
mi spengo se.....
se non ho un valido motivo, una forte emozione.

L'amicizia tuttavia per me è sacra,
do amicizia e voglio riceverne,
sento la necessità di raccontare e vedere
l'interesse su di me.

Ma sono buono, sono sempre lo stesso,
sono tanti anni che mi stimo e mi rimprovero:
per aver poco dato e...
per aver poco preso.

Ma in fondo cosa siamo noi?
Se non l'evoluzione di una specie?
Chissà come sarò
fra un milione di anni.

Masalemme

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CAREZZA






Scendi piano, lievemente... o sera, 
distendi su di me il tuo velo, 
non un sudario ma un prato di fiori, 
dai mille colori, dai tenui odori. 

Scendi piano, lievemente... o sera, 
portami i sogni, le fantasie più belle, 
fai entrare in me la musica, 
come una ninnananna, 
come un bagno caldo, 
come un morbido abbraccio... 
fammi sentire la pace, 
fammi sentire la carezza 
che ora vorrei, 
lieve e tremula come un petalo odoroso, 
calda e rassicurante 
come un abbraccio paterno, 
morbida e accogliente 
come il seno di una mamma. 
Quella carezza io chiedo, 
quella carezza io merito, 
quella carezza io ti dedico



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