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Mi dispiace darvi questa notizia, ma... devo farlo





Gino Paoli e il Dr: Maurizio Cantore
Ogni mercoledì Donatori di Musica organizza un concerto per i malati di cancro


A fine luglio, al ritorno dal mio viaggio in Sicilia, tornato a casa sono salito sulla solita bilancia su cui mi peso ogni tanto, specialmente al ritorno dai miei viaggi più o meno faticosi... il risultato è stato questo: 63 kg e 500 gr.

Un fastidioso mal di schiena ed un dolore non forte ma continuo al fegato mi hanno indotto a sottopormi ad una ecografia seguita da una TAC... risultato...


ADENOCARCINOMA AL PANCREAS E AL FEGATO!


Ho pianto per un paio di giorni, disperato perché vedevo vanificare ogni mio progetto, ogni mio sogno, mi sentivo spezzato, interrotto... impossibilitato a pensare al mio futuro.


Sono andato a Verona a fare altri controlli che hanno confermato questo mio bruttissimo male.


Il giorno 11 settembre ho iniziato il primo ciclo di chemioterapia, il 16 ottobre il secondo e il 13 novembre il terzo.


Oggi 15 novembre sono di nuovo a casa, con il singhiozzo che domani non avrò più e sempre domani inizierò, come per le precedenti volte una quattordici giorni di chemio in pillole, verso il 10 dicembre farò una seconda TAC per verificare lo stato dei noduli, per vedere se in questi tre mesi si sono ridotti o quantomeno hanno cominciato a perdere forza.


Sto bene, non mi affido alla speranza, non è da me affidarmi alle divinità e neppure alla rassegnazione, io mi affido sicuramente ai medici e moltissimo a me stesso.


Continuo a camminare a volte brevi tratti ed altre volte percorsi intensi e faticosi, superando le mie aspettative e quelle di chi mi ha in cura. Mi muovo sempre a piedi, sempre.


Ho letto che il pancreas e anche quei maledettissimi noduli si nutrono di zuccheri e odiano i grassi e allora basta con gli zuccheri e mi cibo di lardo di Colonnata, salame, biroldo, gorgonzola e poi cavolo, carote, lenticchie, prodotti strani quali Miso, Kuzu, Soja, pane riso e pasta integrale... seguo le indicazioni alimentari del Prof. Franco Berrino, i consigli della Dottoressa M. Cristina Barzacchi (Oncologia Sestri Levante), Dottoressa Annita Lusenti (Oncologia Clinica Pederzoli- Peschiera del Garda).


A Carrara grazie al Dr. Maurizio Cantore, primario del reparto di Oncologia del locale ospedale,  vengo sottoposto alla tecnica di Seldinger, una infusione di due prodotti attraverso l'aorta direttamente sugli organi colpiti dal male, il giorno successivo mi viene iniettata altra chemio per via venosa al braccio ed infine per 14 giorni prendo due pastiglia a colazione e due pastiglie a cena del farmaco Xeloda 500.



Tecnica di Seldinger


Ad oggi non ho controindicazioni farmacologiche, direi che sto bene, ho ripreso un poco di peso, attualmente sfioro i 67 kg, ho appetito, sono sereno e motivato a proseguire con i miei progetti per il 2014.


La vita va vissuta intensamente, non bisogna mai mettere da parte gli affetti, gli amici, il nostro dovere nel ruolo che ci siamo scelti ma.... ma... bisogna sempre sognare e dopo aver sognato... cercare di realizzare qualche sogno. Realizzare i nostri sogni ci fa bene, ci fa aumentare l'autostima, ci fa crescere umanamente, si diventa migliori. 

Io non sono assolutamente migliore nel senso più alto del suo significato ma, passo dopo passo, come mia abitudine salgo verso la parte migliore di me.

Ho scoperto amici semplici che ora sono diventati speciali, vedere e sentire il loro dolore mi fa capire che ne ho veramente tantissimi e che a volte ho poco condiviso, sono amici che sapevo di avere ma di cui non avevo percepito la quantità e la purezza della loro amicizia, ora ne ho la piena certezza.


Questo è un pezzo di una specie di racconto della mia attuale vita che giorno per giorno scrivo, non so se sarà un libro, per ora raccolgo ogni mio passo, ogni mia emozione per lasciare o magari per poter ricordare questa brutta esperienza, ci sono giorni felici, sereni, spensierati e giorni invece di disperazione e sconforto.. questo qui sotto è della seconda specie:



"26 settembre

ore 7…

non serve a niente… io m’illudo, sono proprio ingenuo, questo male non da speranza, una volta che ti entra dentro, non ti molla più, ti divora lentamente.

Si, ti divora è il termine adatto alla sensazione che ho dentro di me, non è dolore, è certezza che la bestia è li, la sento come un rumore sordo, lontano.
Ho avuto delle fitte al fegato, Lisa subito mi ha chiesto se volevo l’antidolorifico, così, semplicemente, come se fosse routine.
E’ preparata a saper gestire questi momenti, le hanno detto che avrò questi dolori improvvisi, intensi… e lei, semplicemente, sa come comportarsi.

Io no, io non li so gestire, mi metterei a piangere…
Sono cinque giorni che cammino, che sto bene dentro e fuori, è come se fossi guarito… se non fosse per quel fastidioso logorio, quella continua presenza.

Sei mesi / un anno… questo è il termine che mi hanno dato.

Esco, comincio a camminare, una signora mi chiede come fare ad andare alla Squarza, salgo sulla sua macchina e mi faccio portare dove doveva andare lei, anche lei ha il cancro a un polmone…
Comincio a salire verso la montagna, raggiungo Monticelli, Breccanecca, l’inizio della strada per il monte San Giacomo e poi vedo casa mia, la chiesetta del Caravaggio, la macchina di mia sorella e allora scendo lentamente fra gli oliveti già preparati per la raccolta imminente, c’è un profumo di erba bruciata, il panorama è grandioso, il golfo è illuminato da un sole anemico, una nebbiolina azzurra ristagna verso le valli, siamo all’autunno, siamo sulla porta dell’inverno, l’estate è solo un ricordo… riuscirò a vedere la prossima estate?

Scendo verso casa, verso la pietà, verso gli sguardi tristemente rassicuranti, vorrei partire, ora, verso il Ramaceto, ma scendo, scendo, scendo."

La scelta di un cammino solitario


DONATORI DI MUSICA





La condivisione è il momento più bello della nostra vita se si riesce a trovare con chi farla, il che è spesso difficile e talvolta negativo. 
Allora forse è meglio star da soli di fronte all'emozione, allo stupore, alla meraviglia, al dolore, alla fatica, al dubbio... star da soli di fronte al problema e cercare di affrontarlo con la giusta determinazione, con più delle proprie capacità. 
Io ho imparato a controllare la sete, la fame, la stanchezza, il sonno, il caldo e il freddo e perfino il dolore... la solitudine non è sgradevole, restare soli volontariamente significa affidarsi ai propri sensi, al proprio istinto, alla propria capacità di saper gestire il problema.

Ecco, siamo al dunque... il problema, c'è sempre un problema a volte facile altre difficile e sconosciuto... ebbene non so ancora come risolverlo ma state certi, siatene sicuri, io lo affronterò con decisione e professionalità.

Io sono un grandissimo solitario. ho attraversato tanti di quei passi, ho salito tante di quelle montagne che un passo in più non mi spaventa.

La musica mi ha sempre accompagnato per darmi un ritmo, e con la musica intendo continuare il mio cammino... 

Arrivederci a tutti amici miei e alcuni... amori miei.

Manfredi Salemme

Concluso il Mons Gibel 2013 per ADMO





Siamo arrivati a Palermo il giorno 4. Il pomeriggio in giro per la città a cena nel Ristorante Club Rosanero (tutto buonissimo).
Il giorno 5 abbiamo fatto acquisti in un supermercato: minestre liofilizzate, frutta secca e altri prodotti necessari.
Alle 8,20 del giorno 6 luglio eravamo a Terrasini, finalmente, pronti a partire per questa edizione del Mons Gibel 2013.

Il Louge Restaurant "iClub"

A Cinisi è avvenuto l’incontro con un amico di ADMO Sicilia, una foto insieme e siamo partiti.
Manfredi Salemme, Hartmut Czepluch e Agostino Domenichelli

L'incontro con ADMO Sicilia a Cinisi

Saliamo la Montagna Longa e raggiungiamo Montelepre poi veniamo invitati a Sagana da un gruppo di allevatori, cacciatori che stavano pranzando all’ombra di un vecchio casale.

Insomma non potrei mai descrivere il chiasso, le grida, gli scherzi e l’ilarità del gruppo, noi siamo stati catturati da questa allegra compagnia… pensare che dopo il dolce ci siamo messi a “sucare” i babbaluci (piccole lumachine bianche). Vino bianco a volontà aromatizzato in una caraffa di pesche.

L’Azienda ospite è quella di Genovese, allevamento e carni di cinghiale.




Alla fine ci hanno accompagnati in una casa dove dopo la doccia ci siamo potuti riposare in comodi letti.

Il giorno 7, salutati i nostri ospiti, abbiamo ripreso il cammino, seguendo una vecchia traccia di un’antica ferrovia abbiamo superato Altofonte e siamo arrivati a Piana degli Albanesi dove ci siamo accampati nella zona attrezzata “OasiLago”.
Una famiglia gestisce questo spazio nella natura selvaggia, una bella famiglia che parla l’antico albanese, come del resto in tutto il paese, c'è qualcosa nell'aria che ti fa tornare indietro nel tempo, quando le nostre città erano abitate da nuclei familiari dove i vecchi ancora contavano qualcosa e potevano trasmettere ai giovani quei valori che nella nostra cultura lentamente vengono accantonati. 
Questo popolo discende dai rifugiati albanesi che dopo la scomparsa del loro eroe Scanderbeg, sempre vincitore contro gli innumerevoli tentativi turchi di occupare l’Albania, dovettero fuggire dalla loro terra e vennero accolti in Italia dove poterono ricominciare una nuova vita.

Queste sono parte delle “regole” del popolo albanese:

“La casa dell’albanese è di Dio e dell’ospite –
All’ospite si deve fare onore offrendogli il pane, il sale e il cuore – 
Per un ospite molto caro occorre il tabacco, il caffè con zucchero, l’acquavite, la carne.”

Grazie a tutti, un particolare grazie a Massimo.




8 luglio, salutiamo la famiglia albanese e ci dirigiamo verso l’imponente massiccio della Rocca Busambra, verso il bosco Ficuzza. Arriviamo a Godrano e ci fermiamo in un bar per l’ennesima birra, quindi andiamo a riposarci per la notte nel B&B Il Gorgo del Drago.

9 luglio, in parte su vecchio percorso dell’antica ferrovia ma sempre su asfalto giungiamo a Ciminna, dove finalmente trovo e riabbraccio Franco, un mio amico dal lontano 2008.
Siamo ospiti a casa sua, pranziamo sulla terrazza e nel pomeriggio ci dedichiamo al piede di Hartmut, devastato da una vescica. Si decide di mandarlo a Gangi dove giungeremo fra tre giorni in modo da farlo guarire completamente.

Manfredi e Franco

10 luglio, il mio compleanno… 66 anni! Una giornata calda e noiosa un percorso anonimo ci fa giungere a Montemaggiore Belsito dove alloggiamo in un B&B, io e Agostino ci troviamo bene, in sintonia sia nel bere che nel mangiare.

11 luglio, asfalto sempre, ma la meta che speravo di raggiungere, che desideravo ardentemente è finalmente alla portata degli occhi… Il Vecchio Frantoio!
Ci arriviamo nel pomeriggio, si trova a Scillato,  in un contesto veramente unico, circondato da olivi secolari.




Agostino e Corrado

Qui ritrovo Gloria e Corrado, amici miei dal 2008, durante la mia “discesa” da nord a sud.
Ritrovo i figli un poco più grandi… sono passati cinque anni, ma ancora il ragazzino si ricorda di me!
Passo una bellissima serata in famiglia e il mattino successivo riprendiamo il cammino ben indirizzati verso l’alto, verso le Madonie, oltre 1500 metri di dislivello.

12 luglio, a forza di salire siamo finalmente giunti a Piano Battaglia, abbiamo pranzato al Rifuglio Merlino quindi siamo scesi a Petralia ed infine arriviamo a Gangi.


Hartmut, Totò, Angela, Agostino

13 luglio, sosta a Gangi dal mio carissimo amico Totò Lovecchio, la colonna sonora del mio Sentiero Italia dalla Liguria alla Sicilia, nel 2008.

Qui da Totò all'Agriturismo Capuano si sta veramente bene. C'è la tranquillità della campagna, i panorami ed i colori adatti e in linea con la terra che li racchiude.
Totò fa il cuoco, l'agricoltore, il cantautore... è l'anima vibrante di una Sicilia folk, troppo stretta per lui ma ha ali per volare: la sua musica, le sue canzoni... passiamo un pomeriggio ed una serata indimenticabili.
Abbiamo deciso che Hartmut deve ancora fare del riposo, ci raggiungerà a Randazzo, il piede non è ancora guarito del tutto, qui a Ganci farà il pieno di birra e deliziosi piatti cucinati da Totò.

14 luglio si sale verso i Nebrodi, incontriamo un cartello del Sentiero Italia che ci dovrebbe portare alla Portella dell'Obolo, proprio sulla Dorsale... ma... forse ci siamo distratti, forse un cartello è stato tolto e così ci ritroviamo a Capizzi, in un bar, a fare colazione dopo una notte passata in tenda. Ci dicono dove dirigerci e lo facciamo subito, prima che il sole salga alto nel cielo.
Raggiungiamo la Dorsale all'ora di pranzo del 15 luglio, ci facciamo un risottino, parliamo con degli escursionisti e finalmente raggiungiamo Villa Miraglia, ricordo nel 2008 che era funzionante, piena di gente... ora è chiusa, abbandonata... montiamo la tenda e dormiamo benissimo.





16 luglio, camminare sulla Dorsale dei Nebrodi è come trovarsi nelle grandi faggete del nord con la differenza che qui abbondano i maiali selvatici, tantissimi che non si spaventano della nostra presenza, Abbiamo anche una gradita sorpresa... ma la ricordavo! Un chiosco bar nel mezzo al nulla, creato per gli allevatori, dove ci possiamo dissetare e riposare qualche minuto. Ci fermiamo per la notte in una casa della forestale dove ci accampiamo, io riesco anche ad entrare nell'edificio e a fare un buon caffè!!!
Ci troviamo a Casa Cartorari.



 Zu Nino e l'Etna
Gaetano, Maurizio, Agostino e Antonino

17 luglio, abbiamo le ali ai piedi l'Etna ormai l'abbiamo a destra, imponente e bellissima ma abbiamo fretta di giungere a Floresta dove ci potremo incontrare con il CAI di Randazzo e così è avvenuto, al Bar i due Pioppi dove ricordavo di aver mangiato un ottimo gelato nel 2008.


Con Gaetano, Antonino e Maurizio passiamo qualche ora a Floresta, giocando al calciobalilla e poi con Antonino che ci fa da guida senza gli zaini affidati a Gaetano e Maurizio che li porteranno a Randazzo, scendiamo nella bellissima area di Santa Maria del Bosco con Zu Nino amico dei tantissimi addetti della forestale.
Giungiamo a Randazzo dove veniamo accompagnati nella sede del CAI.

La sera grandissima cena con gli amici Gaetano Longhitano, Maurizio Cullurà, Antonino Crastì, Carmelo Sgroi, Enzo Mannino, Gabriele Galvagno, Lisa (Gabbatisa) Romano, Carmelo (El Bagiante), Giorgia Licita, Enzo Galvagno... Fantastica serata!!!!

Si sono aggiunti Hartmut ed Emanuele Nicastro (era presente anche l'anno scorso al Mons Gibel 2012)


 La sede del CAI di Randazzo
 Giorgia

Agostino, Emanuele e Hartmut

18 luglio, arriva anche Paola Riolfi, una maratoneta conosciuta ad Affi (VR), durante il Festival del Cammino. Dormiamo tutti alla sede del CAI.

19 luglio, si parte per l'ascesa verso l'Etna. Saliamo dalla Cisternazza, accompagnati dagli amici del CAI che ci lasciano appena termina il bosco. Seguiamo gli ometti di pietra e in breve raggiungiamo la Grotta del Gelo, c'è un abbraccio emozionante fra me e Agostino sotto lo sguardo stupito di Hartmut, Paola invece capisce la nostra emozione e si commuove.
Montiamo le tende e preleviamo la neve dalla grotta per fare la cena (solito risotto liofilizzato). Una notte fredda ci fa capire che la prossima notte sarà molto dura... siamo altre i 2000 metri.




Accampati alla Grotta del Gelo


20 luglio, una diagonale verso la strada sterrata che percorrono i pulmann dei turisti e saliamo di quota, superiamo l'osservatorio allettati da una bella birra da bere al chiosco della Torre del Filosofo, al mio GPS vedo i 3100 metri, poi scendiamo fino a 2900, alla Torre del Filosofo ma... il chiosco è scomparso, bruciato dall'ultima eruzione... ci accontentiamo allora di mettere le tende in un punto dove il vento è meno forte, senza cenare, alle 21 siamo già nel sacco a pelo, Emanuele si mette insieme a noi, siamo in tre in una tenda da due, ma si sta molto meglio, prendiamo calore dal corpo del vicino.

21 luglio si scende verso Piano Provenzana senza Agostino e Emanuele che ci lasciano per impegni precedenti. Restiamo in tre, Paola è la più forte, è anche strafelice di trovarsi su questa magica montagna e ci trascina nel suo entusiasmo verso valle. Ci fermiamo a bere in un bar e poi scendiamo fino a raggiungere il rifugio Ragabo. Hartmut decide per la camera, Manfredi e Paola restano in tenda.


22 luglio, arriva Gaetano Longhitano che trasferisce i tre rimasti nel bosco della Malabotta dove il cammino riprende sul crinale pieno di pale eoliche fino a Portella Mandrazzi dove i tre decidono di mettere la tenda in un bel prato di morbide felci.

23 luglio, discesa a Fondachelli Fantina con degustazione di cannoli straordinari alla nocciola! Salita infine sul crinale fino a poche decine di metri da Posto Leoni, non raggiunto a causa dell'eccessiva stanchezza di Hartmut, cena e... ottima dormita.

24 luglio, appena smontate le tende, fatte due o tre curve... i tre amici si sono trovati a Posto Leoni, una zona attrezzata del Corpo Forestale dove incontrano Angelo Mentire ed altri forestali.
Lavaggio di tutto, lavaggio dei corpi, comodità e acqua in abbondanza, pace e ospitalità, anche il caffè!



25 luglio l'obiettivo è Piano Margi, a trovare il vecchio amico Giovanni Ciulla, u pecuraru, amico mio dal famoso 2008, saliscendi infiniti e alla fine anche uno sbaglio... ma niente è per caso! Ci troviamo proprio di fronte al cancello della proprietà di Giovanni Ciulla!!!!
Ci abbracciamo, ci raccontiamo, ci ritroviamo finalmente! Giovanni è un mio amico, un amico VERO, meraviglioso avere amici come lui.
La sua modesta casa è a nostra disposizione, ci laviamo, pranziamo, conosciamo Gina la cavalla che lo segue ovunque insieme alla puledrina.
Passiamo la serata in pizzeria a Fiumedinisi, poco sotto di noi Nizza di Sicilia e il mare.






26 luglio, Giovanni ci accompagna fino al sentiero, sotto il monte Scuderi un'ultima foto e dopo un abbraccio si continua il nostro cammino verso Milazzo, verso gli amici che ci aspettano, verso il vero unico senso del nostro cammino: ADMO.



Siamo vicini a Dinnammare, bastava poco per arrivare al Vivaio Ziriò ma.... c'è sempre un imprevisto, un ricordo che ti fa credere di essere nel giusto e così... prendo per il Sentiero Girasi e dietro insistenza di Hartmut scendiamo in un torrente infinito, facciamo anche un bel bagno sotto una cascata e sfiniti arriviamo a Piano Gimello... Per fortuna c'è Tiziana Mendolia che ci riporta sulla retta via!!!
Vivaio Ziriò, camere, docce, cucina, frigorifero e i Boy Scouts.



Arrivano gli amici di ADMO: Anna Maria Bonanno, Chiara Stella Vetromile, Giorgio, Tiziana, i nostri amici Carmelo (Atti Pop), Angelo Allegra, Emanuele, Mimmo, Pippo, tanti altri... montiamo il gazebo, mangiamo insieme e facciamo anche una conferenza su ADMO ai ragazzi Boy Scouts che ci ascoltano emozionati.

Il giorno 27 lo passiamo a riposare.

28 luglio, arrivano in tanti e scendiamo a piedi fino a Scarcelli, Saponara, Rometta Marea, a casa di Tiziana dove la sua famiglia ci accoglie con amore.
La sera a Villa Agnese, vicino al castello di Milazzo una serata meravigliosa nel segno della comunicazione dei valori di ADMO, c'è il buffet, c'è la musica, si balla, si parla e si sta insieme come vecchi amici, si, siamo tutti vecchi amici ormai, siamo alla terza edizione del Mons Gibel, sotto un cielo che promette ancora sole, tanto sole e caldo, un caldo che non fa male perché ci scalda anche il cuore.




Lo stupendo scenario di Villa Agnese


A sera inoltrata Manfredi, Paola e Hartmut si sono magnificamente riposati nello stupendo Hotel Milazzo.



L’Hotel Milazzo è una nuova struttura 4 stelle sita all’ingresso di Milazzo in via Acqueviole e distante 1Km circa dal porto di Milazzo e dagli imbarchi per le Isole Eolie. L’area dello shopping, il centro commerciale ed il centro storico di Milazzo sono raggiungibili in pochi minuti. L’Hotel è ben equipaggiato, offre sevizio di Reception 24h, Bar, Ristorante ed è ben collegato al sistema viario utile a raggiungere tutte le località turistiche di maggiore interesse.

CONCLUSA LA 6^ "GIORNATA ADMO" A BARREA





SULMONA - Raggiunge quota sei la manifestazione ‘Giornata ADMO’ conclusasi ieri  e prevista nei  giorni 8 e 9 giugno 2013. 
È organizzata ormai sin dal lontano 2008, quando la sezione Sulmona di ADMO Abruzzo incontrò per la prima volta il territorio di Barrea nel tentativo di allargare ulteriormente il raggio d’azione per la sensibilizzare alla donazione del midollo osseo."Ancora una volta, sensibili e disponibili, l’Amministrazione Comunale di Barrea, la Pro Loco, l’Istituto Comprensivo di Pescasseroli (per la scuola media di Barrea e la scuola elementare di Villetta Barrea), l’ASD calcio e lo Sci Club di Barrea, il locale Bar La Gravara"si legge in una nota a firma di Antonella Gentile.
La manifestazione ha visto, alle 10:00 di sabato 8, la premiazione della Scuola Elementare di Villetta Barrea mentre alle 11:15 quella della scuola media di Barrea, nell’ambito del ‘Progetto Scuola Solidale 2013’. Alle ore 17 invece sul campo di calcetto adiacente al Campo Sportivo Comunale si sono sfidati in un  ‘Torneo di calcio a 5’ gli under 15.
A tutti i ragazzi inoltre è stato rinnovato l’invito di ritrovarsi alle 16:45 per partecipare al MiniTour ‘Incontriamo la natura’, ovvero una passeggiata ecologica lungo il percorso ciclopedonale intorno al lago, e subito dopo avere la possibilità di una passeggiata a cavallo a conclusione di una bellissima giornata.


… E 48!!!
Ieri domenica 9 giugno, partendo venerdì 7  alle ore 8:00, il ligure Manfredi Salemme ha portato a termine l’impresa di camminare ininterrottamente lungolago per 48 ore nette, percorrendo in totale 219 km, toccando i territori di Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena.Ha camminato in nordic walking, come aveva già fatto con la 36ore dell’anno scorso, la 24ore del 2011 e la 12ore del 2010. 
E non è poco per un ‘ragazzino’ che ha superato le sessanta primavere.
Il maratoneta estremo che da tempo collabora con ADMO Abruzzo sezione Sulmona ha tentato infatti di ripetere la performance ad un mese scarso dalla precedente, al fine di non interrompere l’impegno annuale della ‘Maratona del lago di Barrea’ giunta alla quarta edizione e da tre anni intitolata al compianto Liborio Tarquinio.
Come al solito, in ore diverse e anche in notturna (… da provare invidia in quel panorama mozzafiato!), lo hanno affiancato nel rispetto assoluto dell’impegno profuso, amici, simpatizzanti e soci dell’ASD Rampi club Barrea.
Alle 11:30, presso il bar-ristoro “La Gravara”, la sezione sulmonese di ADMO Abruzzo ha premiato ancora una volta l’atleta Salemme relativamente ad un evento così significativo e dal messaggio pregnante: sfidare i propri limiti personali … quindi sfidare i propri timori e donare il midollo osseo per il trapianto in pazienti affetti da patologie leucemiche e non solo.
Hanno presenziato il primo cittadino di Barrea Andrea Scarnecchia, il sindaco di Villetta Barrea Lucio Di Domenico, la presidente di ADMO Abruzzo Daniela Mascioli ma i volontari ADMO non dimenticano di ringraziare anche tutti quelli che hanno reso possibile questa manifestazione e che ci sostengono in ogni modo, quindi il sindaco di Civitella Alfedena Flora Viola, l’area attrezzata ‘La Gravara’ e l’ASD Rampi club di Barrea, l’area attrezzata ‘Bar Cantaplura di Villetta Barrea e il locale Comando Stazione Carabinieri, l’area attrezzata ‘Bar Oasi del Lago’ di Civitella Alfedena.
(Antonella Gentile)