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ELENA CIFALI E LA 100 KM DEL PASSATORE





Appena nata Elena avrebbe potuto partecipare a questa gara, ma ancora non sapeva camminare e allora ha deciso di correre anche per recuperare i km non fatti negli anni passati.
Sarà in pari nel 2014 se completerà i 4000 km della sua vita. il prossimo anno dovrà aggiungere quelli del "Passatore 2014" come minimo… ma per mettersi in pari dovrà fare molto straordinario…. lo sappiamo Elena, è quello che chiedi dalla vita e allora…. Buone corse, maratone e tutte le sgambate che vuoi.





Questa è l'iscrizione della 40ma edizione

CIFALI ELENA RITA15/03/1973782NICOLOSI (CT)




LA STORIA

1973, nasce la 100Km del Passatore
QUEL CAFFE’ DA EGIDIO CON ALTEO , CHECCO, RENATO  E CARLO….
Quella che con felice intuizione – era il 28 maggio 1978 – Franco Chiavegatti, inviato del “Corriere della Sera”, battezzò come “Olimpiade della follia” nel suo reportage sul maggiore quotidiano italiano, nacque in una fredda mattina di gennaio del 1973.
Nel 1969 è stata constituita la Società del Passatore a seguito di una caccia al tesoro nelle cantine romagnole, organizzata dall’Ente Tutela Vini di Romagna. Gli intervenuti con le loro firme fondarono la Società. I premi reggitori furono Alteo Dolcini, Paolo Babini, Carlo Cova, Pietro Crementi, per la città di Faenza. In seguito la Società si estende alle 7 sorelle Romagnole: Imola, Forlì, Faenza, Cesena, Rimini, Lugo, Ravenna.
Sì, la “100 Chilometri del Passatore Firenze-Romagna (Faenza)”, come allora si chiamava, nacque quale idea un po’ pazzerella in quella sede, ma fu messa a tacere, forse per “paura di trovare dei pazzi che avrebbero accolto l’invito”, piuttosto che per le difficoltà oragnizzative, finchè…
Finchè una mattina di gennaio del ’73, una di quelle mattine fredde dove le idee ben conservate vengono fuori all’improvviso, stimolate ad esempio da un espresso caldo e fumante preso nel caffè di Egidio, inaspettatamente tornò fuori l’idea della “prima maximarcia su una distanza di 100 Km”. Furono propiro quel geniale vulcano di idee che era Alteo Dolcini, forlimpopolese di nascita e segretario generale del Comune di Faenza, scomparso il 2 settembre del 1999, e quel formidabile organizzatore che era Francesco Checco Calderoni, faentino doc, assicuratore e presidente della sezione manfreda dell’U.O.E.I., Unione Operaia Escursionisti Italiani, scomparso il 25 marzo 2001, in compagnia di Renato Cavina, giornalista di “Stadio” e della “Gazzetta dello Sport”, uno che di sport e di grandi imprese se ne intende e che è stato il decano manfredo della categoria fino alla sua scomparsa il 2 marzo 2010, e di Carlo Raggi, giornalista del “Resto del Carlino”, a farla uscire di nuovo e a dargli corpo, mentre attraversavano corso Mazzini: “Sì, facciamola – disse il quartetto – creiamo questa faccenda, vedremo come va a finire…”. Tale decisione era stata preceduta da una specie di …meditazione. Quel quartetto si era trovato infatti qualche giorno prima Dolcini. aveva caricato gli altri tre nella sua auto, percorso via delle Vigne, quindi raggiunto la Cà de Bè, a Bertinoro, dove li aspettavano piadina, prosciutto e sangiovese. Lì, a tavola, si buttò il seme.
Pochi anni dopo, quattro per l’esattezza, dunque il ’77, venne fuori anche l’idea di lasciare una traccia, una memoria scritta di quella impresa, per cui, come afferma proprio Dolcini nel primo libro della “Cento”: “Dovremmo dire, fra 10 o 1.000 anni: ‘Permette, noi siamo…’ quando ricorderemo a tutti – imprecanti od osannati – che abbiamo offerto loro la possibilità di dire ‘IO C’ERO…’.” Già, ed è andata a finire che la 100Km del Passatore è arrivata ad oggi dopo esser stata piu’ volte Campionato Europeo Assoluto e a Squadre e Campionato mondiale alla 42^ edizione.

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