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Mi dispiace darvi questa notizia, ma... devo farlo





Gino Paoli e il Dr: Maurizio Cantore
Ogni mercoledì Donatori di Musica organizza un concerto per i malati di cancro


A fine luglio, al ritorno dal mio viaggio in Sicilia, tornato a casa sono salito sulla solita bilancia su cui mi peso ogni tanto, specialmente al ritorno dai miei viaggi più o meno faticosi... il risultato è stato questo: 63 kg e 500 gr.

Un fastidioso mal di schiena ed un dolore non forte ma continuo al fegato mi hanno indotto a sottopormi ad una ecografia seguita da una TAC... risultato...


ADENOCARCINOMA AL PANCREAS E AL FEGATO!


Ho pianto per un paio di giorni, disperato perché vedevo vanificare ogni mio progetto, ogni mio sogno, mi sentivo spezzato, interrotto... impossibilitato a pensare al mio futuro.


Sono andato a Verona a fare altri controlli che hanno confermato questo mio bruttissimo male.


Il giorno 11 settembre ho iniziato il primo ciclo di chemioterapia, il 16 ottobre il secondo e il 13 novembre il terzo.


Oggi 15 novembre sono di nuovo a casa, con il singhiozzo che domani non avrò più e sempre domani inizierò, come per le precedenti volte una quattordici giorni di chemio in pillole, verso il 10 dicembre farò una seconda TAC per verificare lo stato dei noduli, per vedere se in questi tre mesi si sono ridotti o quantomeno hanno cominciato a perdere forza.


Sto bene, non mi affido alla speranza, non è da me affidarmi alle divinità e neppure alla rassegnazione, io mi affido sicuramente ai medici e moltissimo a me stesso.


Continuo a camminare a volte brevi tratti ed altre volte percorsi intensi e faticosi, superando le mie aspettative e quelle di chi mi ha in cura. Mi muovo sempre a piedi, sempre.


Ho letto che il pancreas e anche quei maledettissimi noduli si nutrono di zuccheri e odiano i grassi e allora basta con gli zuccheri e mi cibo di lardo di Colonnata, salame, biroldo, gorgonzola e poi cavolo, carote, lenticchie, prodotti strani quali Miso, Kuzu, Soja, pane riso e pasta integrale... seguo le indicazioni alimentari del Prof. Franco Berrino, i consigli della Dottoressa M. Cristina Barzacchi (Oncologia Sestri Levante), Dottoressa Annita Lusenti (Oncologia Clinica Pederzoli- Peschiera del Garda).


A Carrara grazie al Dr. Maurizio Cantore, primario del reparto di Oncologia del locale ospedale,  vengo sottoposto alla tecnica di Seldinger, una infusione di due prodotti attraverso l'aorta direttamente sugli organi colpiti dal male, il giorno successivo mi viene iniettata altra chemio per via venosa al braccio ed infine per 14 giorni prendo due pastiglia a colazione e due pastiglie a cena del farmaco Xeloda 500.



Tecnica di Seldinger


Ad oggi non ho controindicazioni farmacologiche, direi che sto bene, ho ripreso un poco di peso, attualmente sfioro i 67 kg, ho appetito, sono sereno e motivato a proseguire con i miei progetti per il 2014.


La vita va vissuta intensamente, non bisogna mai mettere da parte gli affetti, gli amici, il nostro dovere nel ruolo che ci siamo scelti ma.... ma... bisogna sempre sognare e dopo aver sognato... cercare di realizzare qualche sogno. Realizzare i nostri sogni ci fa bene, ci fa aumentare l'autostima, ci fa crescere umanamente, si diventa migliori. 

Io non sono assolutamente migliore nel senso più alto del suo significato ma, passo dopo passo, come mia abitudine salgo verso la parte migliore di me.

Ho scoperto amici semplici che ora sono diventati speciali, vedere e sentire il loro dolore mi fa capire che ne ho veramente tantissimi e che a volte ho poco condiviso, sono amici che sapevo di avere ma di cui non avevo percepito la quantità e la purezza della loro amicizia, ora ne ho la piena certezza.


Questo è un pezzo di una specie di racconto della mia attuale vita che giorno per giorno scrivo, non so se sarà un libro, per ora raccolgo ogni mio passo, ogni mia emozione per lasciare o magari per poter ricordare questa brutta esperienza, ci sono giorni felici, sereni, spensierati e giorni invece di disperazione e sconforto.. questo qui sotto è della seconda specie:



"26 settembre

ore 7…

non serve a niente… io m’illudo, sono proprio ingenuo, questo male non da speranza, una volta che ti entra dentro, non ti molla più, ti divora lentamente.

Si, ti divora è il termine adatto alla sensazione che ho dentro di me, non è dolore, è certezza che la bestia è li, la sento come un rumore sordo, lontano.
Ho avuto delle fitte al fegato, Lisa subito mi ha chiesto se volevo l’antidolorifico, così, semplicemente, come se fosse routine.
E’ preparata a saper gestire questi momenti, le hanno detto che avrò questi dolori improvvisi, intensi… e lei, semplicemente, sa come comportarsi.

Io no, io non li so gestire, mi metterei a piangere…
Sono cinque giorni che cammino, che sto bene dentro e fuori, è come se fossi guarito… se non fosse per quel fastidioso logorio, quella continua presenza.

Sei mesi / un anno… questo è il termine che mi hanno dato.

Esco, comincio a camminare, una signora mi chiede come fare ad andare alla Squarza, salgo sulla sua macchina e mi faccio portare dove doveva andare lei, anche lei ha il cancro a un polmone…
Comincio a salire verso la montagna, raggiungo Monticelli, Breccanecca, l’inizio della strada per il monte San Giacomo e poi vedo casa mia, la chiesetta del Caravaggio, la macchina di mia sorella e allora scendo lentamente fra gli oliveti già preparati per la raccolta imminente, c’è un profumo di erba bruciata, il panorama è grandioso, il golfo è illuminato da un sole anemico, una nebbiolina azzurra ristagna verso le valli, siamo all’autunno, siamo sulla porta dell’inverno, l’estate è solo un ricordo… riuscirò a vedere la prossima estate?

Scendo verso casa, verso la pietà, verso gli sguardi tristemente rassicuranti, vorrei partire, ora, verso il Ramaceto, ma scendo, scendo, scendo."

1 commento:

Gruppoescursionisticoabeterosso ha detto...

Ciao Manfredi, ho letto la tua lettera, mi dispiace.
Spero che continuerai a fare tutti i tuoi progetti e sogni e i tuoi splendidi viaggi.
Per te la vita è preziosa e so che hai tanta forza e combatterai questo bruttissimo male.
Io ti sono vicino, un abbraccio.